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IL DONO DELLA COLPA

2/23/2015

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IL DONO DELLA COLPA
Alejandro Ortega Trillo

«Convertitevi». La Chiesa inizia il tempo liturgico della Quaresima con l’eco di questo grido di Gesù. Essa sa che il pentimento apre i lucchetti dell’anima e lascia entrare il perdono e la grazia di Dio.

Ma non c’è pentimento senza colpa; cioè, senza ammettere che si è operato male, che si è “colpevoli”. Si è diffusa purtroppo l’idea che la colpa è nociva per la salute mentale. Secondo la tesi di S. Freud, la colpa è il motore delle nevrosi, perché sfocia in sentimenti di fallimento, vergogna e autodistruzione. A partire da questa convinzione, alcune correnti della Psicologia cercano di sradicare dal mondo la colpevolezza così come la Medicina ha cercato di sradicare il vaiolo, la malaria e la poliomelite. Ma, veramente è sbagliato sentirsi in colpa? Il rimorso è sempre patologico? Chi riconosce i propri errori e si pente di essi è un nevrotico?

È certo che la vera colpa a volte ha poco a che vedere con gli atti che vediamo. «De internis, neque Ecclesia iudicat», dice un antico adagio: riguardo alle intenzioni, neppure la Chiesa osa giudicare. Soltanto Dio conosce quel che c’è dietro, o meglio, dentro ogni comportamento. Soltanto Lui sa chi è il vero colpevole dell’oscurità, della debolezza e dell’ignoranza che annebbiano tante anime. Diceva bene Victor Hugo: «Se un’anima è piena d’ombra, il peccato vi si commette; ma il colpevole non è quegli che ha fatto il peccato, bensì colui che ha fatto l’ombra» (I miserabili, libro I, capitolo III).

La colpa è un tipo di dolore; non del corpo, ma dell’anima. Ma non per questo è meno intenso ed esasperante di un mal di denti. A volte lo è di più. In effetti, rimorso, colpa e pentimento non sono sinonimi. Sono piuttosto le fasi di un processo interiore che parte dal riconoscimento di un male commesso. Il rimorso è il dolore psicologico o emotivo che ne segue. La colpa è il dolore “morale”, che include già la volontà. Il pentimento è la decisione di ripudiare il male commesso e di cercare la riparazione e il perdono.

Il dolore psicologico e morale (rimorso e colpa) equivale al dolore addominale acuto di una appendicite. Una regola d’oro in medicina d’urgenza è che ogni “addominale acuto” è un segnale d’allarme e si deve prestargli attenzione. Di più, finché non si giunge a una diagnosi definitiva si devono evitare gli analgesici.

Gavin De Becker, un criminologo nordamericano, ha pubblicato nel 1998 un libro che ha venduto più di un milione di copie: The Gift of Fear (“Il dono della paura”). La sua tesi è che la paura è un istinto primario di fronte al pericolo. Razionalmente potremmo tardare troppo ad avvertire un pericolo; la paura è più agile. Avendo studiato innumerevoli casi di aggressione, violenza e omicidio, De Becker conclude che chi non presta attenzione alla paura corre pericoli molto concreti.

Non si dovrebbe dire qualcosa di simile della “colpa” come allerta morale? Un altro autore Larry Barber, lo ha già fatto. Ha scritto il libro The Gift of Guilt (“Il dono della colpa”), secondo il quale la colpa è un dono di Dio per avvertirci – non per tormentarci – di fronte ad un male morale.

Gesù ha detto: «Il tempo è compiuto». La parola greca per designare questo tempo è «kairós» che significa un tempo speciale. La Quaresima è un tempo speciale per esaminare la nostra coscienza e prestarle attenzione se ci dice che qualcosa duole lì dentro.

Maria non si è mai sentita in colpa. Non ha mai peccato. Ma da buona madre, intuisce il dolore che sentiamo per quelli nostri. Possiamo ricorrere a Lei con fiducia; come il bambino che corre dalla sua mamma quando ha qualcosa che gli fa male. Ella non esiterà a portarci dal Medico delle nostre anime, che sana tutte le colpe. E non avrà riposo finché non ci vedrà guariti.




aortega@legionaries.org Alejandro Ortega è sacerdote legionario di Cristo, ha conseguito la licenza in filosofia, un Master in studi classici, ed è conferenziere e scrittore. È autore dei libri “Vicios y virtudes” e “Guerra en la alcoba”. Attualmente esercita il suo ministero sacerdotale a Roma.


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